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#1
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![]() Smasher Esperto ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() Gruppo: Membri Messaggi: 1974 Iscritto il: 19-Sep-08 Da: Una galassia lontana lontana... Utente Nr.: 1229 ![]() |
Basta intasare il topic delle notizie che vale la pena leggere.
E, boh, avevo voglia di cambiare. xD Norma salva-Fininvest nascosta nel decreto Sviluppo. Discuss |
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#2
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![]() Smasher storico ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() Gruppo: Amministratore Messaggi: 16397 Iscritto il: 02-Sep-04 Utente Nr.: 1 ![]() |
Per curiosità, cosa succede se aumenta il debito pubblico, come è sempre stato fatto, da 50 anni a questa parte? Lo sai che Obama ha aumentato il debito pubblico americano, e non di poco? E' un pazzo? Gli Stati Uniti e il Giappone possono e noi no?
E' un mito. Il debito pubblico non incide su nulla, o meglio, non sulle persone. Il debito pubblico non è qualcosa che materialmente verrà mai pagato, e nessuno penserà mai che l'Italia può fallire e non possa dare garanzie. Non siamo la Grecia. La Spagna è messa peggio, e non fallirà. Si tratta solo di fantaeconomia. Certo, è vero, il dramma per noi è che il debito nostro è diverso da quello del Giappone, perché non sono soldi prestati dai cittadini. E infatti è questo il debito "sano" che si potrebbe aumentare, non quello verso le banche e gli investitori terzi. Le banche rubano e noi paghiamo, sempre così (finché non c'è chi si sveglia, tipo l'Islanda) Ad oggi, il debito pubblico viene """ridotto""" tramite tagli pubblici e basta. C'è un debito, quindi non si possono ridurre le tasse sul lavoro. C'è un debito, quindi bisogna alzare l'età delle pensioni, tagliare i dipendenti pubblici, tagliare i fondi alle regioni. Sigh. Ci può pure stare qualche "ristrutturazione", ma alla fine la pagano sempre le persone comuni. Di modi per ridurre il debito ce ne sarebbero, tagli delle province e alla politica. Forse hai ragione, Vendola si sbaglia: si potrebbe restare nel patto di stabilità e ridurre il debito tagliando nei posti giusti. Forse. Non lo so, però, forse non è fattibile. Io, di sicuro, Renzi non lo potrei votare mai perché il suo programma economico è pessimo, Bersani, ancora non è ben chiaro quale sia, ma già che apre all'UDC ![]() Vendola non lo voterò perché ci sono altre sue posizioni che non condivido. Alla fine voterò i Verdi come sempre, Bonelli è una brava persona, presumo. Leggerò comunque il programma del M5S e guarderò chi sono i candidati. Certo, se propongono il ritorno alla lira ![]() -------------------- Fondatore della Comunità Italiana di Smash =)
![]() L'uomo ragionevole si adatta al mondo. L'uomo irragionevole pretende che il mondo si adatti a lui. Perciò il progresso è opera di uomini irragionevoli. George Bernard Shaw |
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#3
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![]() Smasher Esperto ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() Gruppo: Membri Messaggi: 1974 Iscritto il: 19-Sep-08 Da: Una galassia lontana lontana... Utente Nr.: 1229 ![]() |
Per curiosità, cosa succede se aumenta il debito pubblico, come è sempre stato fatto, da 50 anni a questa parte? Lo sai che Obama ha aumentato il debito pubblico americano, e non di poco? E' un pazzo? Gli Stati Uniti e il Giappone possono e noi no? E' un mito. Il debito pubblico non incide su nulla, o meglio, non sulle persone. Il debito pubblico non è qualcosa che materialmente verrà mai pagato, e nessuno penserà mai che l'Italia può fallire e non possa dare garanzie. Non siamo la Grecia. La Spagna è messa peggio, e non fallirà. Si tratta solo di fantaeconomia. Certo, è vero, il dramma per noi è che il debito nostro è diverso da quello del Giappone, perché non sono soldi prestati dai cittadini. E infatti è questo il debito "sano" che si potrebbe aumentare, non quello verso le banche e gli investitori terzi. Le banche rubano e noi paghiamo, sempre così (finché non c'è chi si sveglia, tipo l'Islanda) Non sono d'accordo, Dax. Il debito pubblico non è finto, gli interessi pesano tremendamente sul bilancio dello Stato. Togli gli interessi e guarda quante risorse libereremmo ogni anno, con conseguente possibilità di più investimenti/spese in tutti i settori. Non ultima proprio la possibilità di ricorrere ad altri prestiti e far funzionare tutto. Il Giappone è un caso più unico che raro, ma soprattutto ha un'economia fortissima. Per paesi come il nostro il debito al 130% del PIL è tragico. Lo spread non è un'invenzione. D'altronde molti ritengono che la cosa potrebbe verificarsi molto presto anche in economie come America e Giappone. Poi sono d'accordo con te che l'Italia non può fallire... per ora. Ma può ritrovarsi sempre più intrappolata nel vortice del debito, con interessi che alimentano debito che alimentano altri interessi. E lasciamo perdere la storia delle banche che rubano. E' vero che pensano a lucrare, ma è un dato di fatto che se prestano dei soldi hanno diritto a riaverli indietro. E se i cittadini non comprano titoli di Stato da qualcuno i soldi si dovranno pur prendere, no? Personalmente non credo che l'Italia fallirà, ma temo che, se non facciamo sacrifici ORA, ci troveremo a doverne fare di ancora maggiori POI. Già adesso si parla di ridurre il debito di 60 punti in 20 anni (adesso non ricordo se sono questi i numeri). Cioè fare tagli per 20 miliardi di euro l'anno. Soldi che svaniscono, e non si tratta di parlare di alzare l'IVA o l'IRPEF, sono proprio buttati. Il problema è che la nostra classe politica ha sperperato i crediti avuti negli anni passati (o comunque ha avvantaggiato le passate generazioni, che hanno probabilmente avuto più di quanto potevano pretendere), e noi adesso dobbiamo pagare il conto. CITAZIONE Ad oggi, il debito pubblico viene """ridotto""" tramite tagli pubblici e basta. C'è un debito, quindi non si possono ridurre le tasse sul lavoro. C'è un debito, quindi bisogna alzare l'età delle pensioni, tagliare i dipendenti pubblici, tagliare i fondi alle regioni. Sigh. Ci può pure stare qualche "ristrutturazione", ma alla fine la pagano sempre le persone comuni. Di modi per ridurre il debito ce ne sarebbero, tagli delle province e alla politica. Forse hai ragione, Vendola si sbaglia: si potrebbe restare nel patto di stabilità e ridurre il debito tagliando nei posti giusti. Forse. Non lo so, però, forse non è fattibile. Dai, Dax, almeno tu non mi scadere nelle frasi fatte. Il problema è che, per quanto se ne dica, i veri soldi sono nei grandi numeri. Puoi tagliare 50 milioni di euro alla Camera dei Deputati, ma è tagliando le pensioni che racimoli i 7-8 miliardi che ti servono. I tagli alla politica sono simbolici (poi certo, magari un miliardino complessivo pure lo tiriamo fuori), non risolvono i veri problemi (ciò non vuol dire che non sia il caso di farli). Certo, 100 milioni per comprare dei jet da guerra sono uno sputo in faccia alla povertà, ma non comprandoli non è che puoi impedire l'aumento dell'IVA. I tagli agli enti locali sono tragici, ma è anche vero che gli sprechi vengono anche e soprattutto da loro. Il clientelismo e i favori dei politici locali sono mille volte peggio di quelli dei parlamentari, perché il Parlamento tutto sommato è controllabile, mentre i Comuni e le Regioni sono molto più difficili da tenere d'occhio. Un po' di tempo fa parlai con un assessore della Provincia di Napoli che mi raccontò di come un suo collega aveva comprato un edificio per farne una scuola al triplo del prezzo (più di tre milioni di euro) da un suo amico... e poi ovviamente la scuola non si è fatta. Parliamo di UN caso, del modico valore di TRE MILIONI. Immagina questo moltiplicato per le centinaia di Comuni, Regioni, Province, ecc., d'Italia e poi forse in parte puoi capire perché si tagliano soldi agli enti locali. Starei attento anche a invocare l'eliminazione delle Province. E' più o meno la stessa cosa che eliminare gli enti inutili e le società di facciata. Il problema è che poi si devono licenziare migliaia di lavoratori pubblici. Una scelta che sarebbe sacrosanta, ma sanguinosa e insopportabile per il Paese. La verità è tutta qui, Dax, ci vorrebbe una gestione del Paese improntata all'efficienza. Sono d'accordissimo con te per i tagli alla politica, i tagli agli enti inutili, la redistribuzione del carico fiscale, ecc. Ma sono convinto che, se i soldi non ci sono, non si possono creare. E alla fine la scelta è sempre quella: tagli o tasse. Destra liberale contro Sinistra sociale. Io sono sempre stato di sinistra, ma al momento credo che la soluzione possano essere solo i tagli. Impensabile alzare le tasse, e l'Italia spreca troppo per pensare di chiudere un occhio e di non tagliare. Il problema è che ai tagli si dovrebbe accompagnare una gestione virtuosa delle risorse che restano, ed è questo il vero dramma della classe politica che abbiamo. Non le ruberie, non la volgarità, non l'assoluto distacco dal popolo. L'incompetenza. Servirebbero amministratori in gamba e capaci di gestire con efficienza le risorse. Ma non ne abbiamo. |
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