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![]() Smasher Esperto ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() Gruppo: Membri Messaggi: 1974 Iscritto il: 19-Sep-08 Da: Una galassia lontana lontana... Utente Nr.: 1229 ![]() |
Basta intasare il topic delle notizie che vale la pena leggere.
E, boh, avevo voglia di cambiare. xD Norma salva-Fininvest nascosta nel decreto Sviluppo. Discuss |
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#2
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![]() Smasher Esperto ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() Gruppo: Membri Messaggi: 1974 Iscritto il: 19-Sep-08 Da: Una galassia lontana lontana... Utente Nr.: 1229 ![]() |
Lol dio dai scusa, le banche hanno diritto a riavere i loro soldi indietro? Quindi il loro diritto a riaverli viene prima degli stati? Eddai. Certo che prima o poi devono riaverli indietro, ma le banche fanno investimenti Lonzo, non comprano solo titoli statali e prestiti. Sono comunque un ente che mira a fare un profitto, e se ci sono state porcate come i mutui subprime e altre amenità è colpa della finanza e delle loro speculazioni di merda sul nulla, giochetti a cui le banche partecipano alla grande. E poi vanno in crisi, e hanno i prestiti agevolati... e dove li spenderanno? Ma sono d'accordo sul fatto che le banche (gran parte delle banche) perseguono i propri interessi. Soprattutto trovo stiano tenendo una condotta irresponsabile con i prestiti ai privati (o meglio con i non-prestiti), che frena qualsiasi speranza di crescita. Detto questo è inammissibile assestarsi sulle tesi di certi grillini o, peggio, di certi cospirazionisti per cui le banche sarebbero associazioni a delinquere. Se una banca compra un titolo di Stato ha comunque prestato denaro che ha diritto a ricevere indietro. Certo, lo fa per un (gustoso) interesse, ma ciò non toglie che i debiti si pagano. Pensare che lo Stato possa non pagare è insensato e, peggio, impossibile tenuto conto di come va il mondo. Oltre a essere illegale. Bah, mi sembra davvero la retorica impolpata da certi salotti, perdonami X(. Avuto più di quanto potevano pretendere... eddai, basta con queste stupidaggini. Già 40 anni di DC hanno privilegiato CERTE entità, per non parlare di Silvio, liberati da questi discorsi. Come tu stesso dicevi nella risposta a Toma, intendevo dire che l'Italia ha speso più di quanto poteva per molti anni. Non è una questione di privilegiare qualcuno o tutti, e sono d'accordissimo con te che non è che in passato si stesse poi chissà quanto meglio (infatti avevo messo tra parentesi). Ma è anche vero che negli anni della crescita del debito pubblico il paese ha oggettivamente speso MOLTO più di quanto incassava. La disgrazia è che la gran parte di quei soldi sono stati buttati per favori della classe politica e sprechi, per cui noi ora non possiamo trarne benefici ma dobbiamo solo pagare il conto. Il vero problema, secondo me, è che degli anni del debito pubblico ci è rimasta la mentalità. Checché se ne dica, gli italiani non sono disposti a fare sacrifici. O quanto meno non ne capiscono quasi mai la logica. Non vogliono pagare le tasse, non vogliono tagliare, pretendono tutto. Sono richieste tutte sacrosante, per carità, (molte delle quali provengono da gente oggettivamente sul lastrico) ma sono anche un segnale del fatto che per anni si è stati abituati all'idea che tutto sia dovuto. L'Italia è diseducata a "lavorare di squadra". Lo dimostra anche il livello di evasione fiscale. Noi siamo il paese del compromesso. Io me ne accorgo studiando ogni giorno i diversi rami del diritto: le leggi italiane sono tutte compromissorie, si cerca sempre di non scontentare nessuno (finendo con lo scontentare tutti). Questo finchè c'erano un po' di soldi in più si poteva ancora fare, ma oggi sta iniziando a diventare difficile. Pensiamo ai tremila enti pubblici (società, fondazioni, purtroppo anche imprese, ecc.) inutili che non servono a niente e che gravano sull'economia del paese. Bisognerebbe scioglierli tutti, ma questo comporterebbe licenziamenti in massa, e nessun politico ha il coraggio di addossarsi una scelta del genere. Resta il fatto che sarebbe mille volte opportuna in un momento di crisi come questa. E la codardia, che però si fonda sulla diseducazione del popolo, porta ai tagli lineari e indiscriminati. D'altronde basta pensare al caso di Taranto, con la popolazione che si è schierata con chi voleva la riapertura della fabbrica alla faccia delle leggi anti-inquinamento. Stiamo scherzando? La salute è un bene fondamentale, prevale sempre su qualsiasi altro interesse. E' ovvio che è terribile pensare ai lavoratori rimasti senza lavoro, ma non esiste anteporre le ragioni di alcuni ai principi fondamentali dello Stato. Vallo a spiegare al popolo che hai mandato a casa 1000 lavoratori che facevano parte di un ente inutile, perché a causa loro pagavamo tutti più tasse. Guarda, mio fratello lavora in provincia, quindi ![]() Allora siamo d'accordo, però dobbiamo intenderci. Perché se facciamo confluire la Provincia in un altro ente territoriale non abbiamo ottenuto niente. Rimuoviamo qualche politico, risparmiamo qualche milione. Ma la voragine di spesa pubblica c'è sempre. E a quel punto abolire la Provincia diventa secondario. |
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Versione Lo-Fi | Oggi è il: 02 May 2025 - 13:09 |