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Versione completa: parusia
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bisis7
a tutti quelli che non riesco a credere a cosa stia succedendo in questo periodo dico che Gesù torna come sta scritto nell'apocalisse e ci saranno guerre e pestilenze e tormenti come sta scritto nell'apocalisse di S. Giovanni aposolo

leggete anche il libro del profeta daniele nella bibbia.

se quelcuno cattoloco l'ha capito di già lo dica pure.

io penso che andrò all'inferno perchè ho paura e nel vangelo chi teme non conosce Gesù e non ha fede non bisogna avere paura della morte ...

e bisognerebbe pregare che sia una morte serena , con fede!

Grazie a tutti e buone pestilenze
Warihus
facepalm.gif

ditemi che è un troll please.gif
Dax
sorry ma no linking.

cmq tranquillo, io lo capisco cosa sta succedendo. Si chiama speculazione + pagano sempre i soliti
bisis7
in seminario mi hanno chiesto di pregare perchè così potessi morire martirizzato e salvare loro dall'inferno perchè se non prego loro non potevano martirizzarmi!

sapete che nei seminari c'è morta della gente dagli scherzi che fanno... tutto mascherato come un gioco invece i primi assassini aimeh mi duole dirlo sono proprio tutte le persone che hanno conosciuto GEsù e come funziona la vita in Gesù Cristo e aver riiutato il Martirio.

Ogni cristiano buono è un cristiano morto perchè basta poco perchè si vada all'inferno.
Melt
Dax, ma non c'era qualche regola contro i troll qui sul forum?
OverLord
Bisis riprenditi prima che IO muoia MARTIRE dalle risate!
Suor Genoveffa
Da oggi questa verrà tramandata ai posteri come: "La profezia natalizia di Bisis".
Miu
Se dio esistesse davvero, questi topic non verrebbero creati
Omega
un rofl al thread e un rofl a freddy

TDS
quando deciderai di svegliarti? :\
IL Link
Bisbis7 é un templare
Aldwyn
Spiegare alla mia ragazza che non è uno scherzo è stato alquanto complicato. Era convinta fosse un troll.

Also, mi aspettavo un post molto più lungo da Il Link. Dopo averlo visto postare in un topic di bisis mi ero premunito prendendo da bere prima di leggere e invece..
Orgio
ah, il lavaggio del cervello! (semi-cit.)
thetoma88
MAGARI SCENDESSE DA LASSU' A FARE UN PO' DI PIAZZA PULITA!



ed è per questo, per predicare il giusto
che io ogni tanto mando giù qualcuno
ma poi alla gente piace interpretare
e fa ancora più casino.
[cit.]
Giob
Invece che ascoltare i preti che sono uomini, e in casi molto più peccatori di noi, leggi la Bibbia che è meglio.
bisis7
bella risposta giob comunque non dobbiamo giudicare i preti...meglio non dobbiamo giudicare nessuno

edit ma perchè non si può linkare??
Giob
Infatti io non giudico i preti, ho solo detto che come noi sono imperfetti, e come ci sono persone più buone di noi, ci sono persone più cattive, preti o atei, e se si ha fede in una divinità, non si deve ascoltare quello che dicono dei mucchietti di ossa.
bisis7
conta sempre di più il nostro cuore, tuttavia ascoltare quello che dicono persone più avanti a noi nel cammino di fede è un gesto di umiltà che dà sicuramente dei frutti davanti a Dio come dice il vangelo chi si umilia sarà innalzato
Miu
chi si umilia sarà innalzato... Beh buon paradiso bisis, sei sicuramente sulla buona strada
Giob
CITAZIONE(bisis7 @ 12 Dec 2011, 23:51) *
conta sempre di più il nostro cuore, tuttavia ascoltare quello che dicono persone più avanti a noi nel cammino di fede è un gesto di umiltà che dà sicuramente dei frutti davanti a Dio come dice il vangelo chi si umilia sarà innalzato


non conta di più il nostro cuore, né l' esperienza degli altri.
se sei un cristiano, mussulmano o qualsiasi altra cosa, ti documenti personalmente, con il tuo testo sacro e varie concordanze, non prendi per oro colato tutto quello che dicono gli uomini.

esageriamo con un iperbole così:
se domani il Papa dicesse che chi si suicida erediterà il paradiso, cosa fai? ti butti da un ponte?
io personalmente mi farei una ricerca e affermerei la MIA fede verso il MIO dio, non la fede che ho verso degli uomini


Ovviemante il Papa non potrebbe dire una cosa del genere


EDIT: controllare poi quello che i capi religiosi dicono non significa esaltarsi o essere orgogliosi, significa semplicemente non essere dei pecoroni.
IL Link
CITAZIONE(Aldwyn @ 02 Dec 2011, 00:58) *
Spiegare alla mia ragazza che non è uno scherzo è stato alquanto complicato. Era convinta fosse un troll.

Also, mi aspettavo un post molto più lungo da Il Link. Dopo averlo visto postare in un topic di bisis mi ero premunito prendendo da bere prima di leggere e invece..

Naaa, io vivo nella condizione che ognuno sia liberissimo di credere in quello che vuole, a patto che non cerchi di cambiare gli altri. E nell'altro topic bisbis l'ha fatto, per cui ho risposto. Qui é talmente trlololol che nessuno prende sul serio quindi fotteseghaa.
bisis7
Giob ha toccato un punto interessante il problema è che spesso i professori di facoltà plurilaureati insegnano cose che vanno contro la dottrina della chiesa e contro il Papa persino !!

Ci sono contraddizioni enormi all'interno della Chiesa che solo chi ci ha vissuto sa.

Inoltre se non dovessi credere a quello che dice il papa non sarei cattolico, piuttosto ortodosso. Ad ogni modo penso che nostro Signore voglia proprio questo l'umiliazione di seguire qualcuno che non riusciamo a capire subito continuando a sperare di capire meglio in futuro.

Non bastava forse un solo sospiro di COLUI CHE è L'ESSERE INFINITO SULLA TERRA??

Non ha forse dato più di quanto ogni uomo potesse dare racchiudendosi in un corpo colui che è Infinito e quindi RINUNCIANDO ALL'INFINITO?

Certo che bastava!Ma per sapienza e Ubbidienza, ed è per ubbidienza che nella comunità ebraica Gesù e rimasto a casa fino a 30 anni quando all'eppoca era umiliante non avere famiglia intorno a 20 anni.

Inoltre è voluto giungere all'estremo sacrificio al culmine del dolore.

Ognuno ha delle contraddizioni e purtoppo non ci si può far nulla rimaniamo umili e accettiamo quello che la vita ci dà

Giob
Guarda che non serve essere all' interno della Chiesa per ricordare le contraddizioni , come preti pedofili, preti padri di interi paesi (da me in ste zone ce ne stanno parecchi), e che il Papa Giovanni Paolo II aveva detto chiaramente che il natale non era la nascita di Gesù.
È vero, ognuno ha delle contraddizioni, perché nessuno non sbaglia, ma quando ci si sbaglia, bisogna chiedere scusa, non nascondere i preti pedofili.
OverLord
Il Natale non è la data dela nascita di Gesù, O_o'
non è una contraddizione è la verità.

Si festeggia per convezione il 25 Dicembre per via dei Saturnalia romani e della festa del Sol Invictus, ma il giorno della nascita non si conosce di preciso, è intorno al 7-6 a.C. se non ricordo male.

Also

"Tre versioni di Giuda" di J. L. Borges

Nell'Asia Minore o ad Alessandria, nel secolo II della nostra fede, quando Basilide annunciava che il cosmo è una temeraria o malvagia improvvisazione di angeli imperfetti, Nils Runeberg avrebbe diretto, con singolare passione intellettuale, una delle conventicole gnostiche. Dante gli avrebbe destinato, probabilmente, un sepolcro di fuoco; il suo nome arricchirebbe il catalogo degli eresiarchi minori, tra Satornice e Carpocrate; qualche frammento delle sue prediche, ornato d'ingiurie, durerebbe nell'apocrifo Liber adversus omnes haereses, o sarebbe perito quando l'incendio d'una biblioteca monastica divorò l'ultimo esemplare del Syntagma. Invece, Dio gli assegnò il secolo XX e la città universitaria di Lund. Qui, nel 1904, pubblicò la prima edizione di Kristus och Judas; e, nel 1909, la sua opera capitale Den hemlige Frälsaren (tradotta in tedesco da Emil Schering: Der heimliche Heiland, 1912).
Prima di tentare un esame di questi lavori, è necessario ripetere che Nils Runeberg, membro dell'Unione Evangelica Nazionale, era profondamente religioso. In un cenacolo di Parigi o anche di Buenos Aires, un letterato potrebbe benissimo riscoprire le tesi di Runeberg; queste tesi, così proposte in un cenacolo, sarebbero leggeri e inutili esercizi della negligenza e della bestemmia. Per Runeberg, furono la chiave che decifra un mistero centrale della teologia; furono materia di meditazione e di analisi, di controversia storica e filologica, di orgoglio, di giubilo e di terrore. Giustificarono e scompigliarono la sua vita. Chi leggerà quest'articolo, consideri che in esso non riferisco, di Runeberg, che le conclusioni, e non la dialettica e le prove. Alcuni osserveranno che le conclusioni precedettero senza dubbio, le prove. Ma chi si rassegnerebbe a cercar prove di cosa che già non creda, e di cui non gl'importi?
La prima edizione di Kristus och Judas porta questa categorica epigrafe, il cui senso, anni più tardi, sarebbe stato mostruosamente allargato dallo stesso Nils Runeberg: "Non una sola cosa, tutte le cose che la tradizione attribuisce a Giuda Iscariota sono false" (De Quincey, 1857). Alla maniera d'un suo predecessore tedesco, De Quincey stimò che Giuda avesse consegnato Gesù Cristo per forzarlo a dichiarare la sua divinità e ad accendere una vasta ribellione contro il giogo di Roma; Runeberg suggerisce una giustificazione d'indole metafisica. Abilmente, comincia col sottolineare la superfluità dell'atto di Giuda. Osserva (come Robertson) che per identificare un maestro che quotidianamente predicava nella sinagoga e che faceva miracoli dinanzi a migliaia di persone, non era necessario il tradimento d'un apostolo. Ciò appunto, tuttavia, avvenne. Supporre un errore nella Scrittura è intollerabile; non meno intollerabile ammettere un fatto casuale nel più prezioso avvenimento della storia del mondo. Ergo il tradimento di Giuda non fu casuale; fu cosa prestabilita, e che ebbe il suo luogo misterioso nell'economia della redenzione. Incarnandosi - prosegue Runeberg - il Verbo passò dall'ubiquità allo spazio, dall'eternità alla storia, dalla felicità senza limiti alla mutazione e alla morte; per rispondere a tanto sacrificio, era necessario che un uomo, in rappresentanza di tutti gli uomini, facesse un sacrificio condegno. Giuda Iscariota fu quest'uomo. Giuda, unico tra gli apostoli, intuì la segreta divinità e il terribile proposito di Gesù. Il Verbo s'era abbassato alla condizione di mortale; Giuda, discepolo del Verbo, poteva abbassarsi alla condizione di delatore (l'infamia peggiore tra tutte le infamie) e d'ospite del fuoco che non s'estingue. L'ordine inferiore è uno specchio dell'ordine superiore; le forme della terra corrispondono alle forme del cielo; le macchie della pelle sono una carta delle costellazioni incorruttibili; Giuda rispecchiava in qualche modo Gesù. Di qui i trenta denari e il bacio; di qui la morte volontaria, per meritare ancor più la Riprovazione. Cosi spiegò Nils Runeberg l'enigma di Giuda.
I teologi di tutte le confessioni lo sconfessarono. Lars Peter Engström l'accusò di ignorare, o di negligere, l'unione ipostatica; Axel Borelius, di rinnovare l'eresia degli gnostici, che negarono l'umanità di Gesù; l'inflessibile vescovo di Lund, di contraddire al terzo versetto del capitolo XXII del vangelo di san Luca.
Questi vari anatemi influirono su Runeberg, che parzialmente riscrisse il libro riprovato e modificò la propria dottrina. Abbandonò ai suoi avversari il terreno ideologico e propose oblique ragioni di ordine morale. Ammise che Gesù, che disponeva delle considerevoli risorse che può offrire l'Onnipotenza, non aveva bisogno d'un uomo per redimere tutti gli uomini. Confutò, poi, quanti affermano che nulla sappiamo dell'inesplicabile traditore; sappiamo, disse, che fu uno degli apostoli, uno di quelli che furono scelti per annunciare il regno dei cieli, per risanare infermi, per mondare lebbrosi, per risuscitare morti e per cacciare demoni (Matteo X 7-8; Luca X 1). Un uomo cui il Redentore ha così distinto merita che noi diamo dei suoi atti l'interpretazione migliore. Ascrivere il suo delitto alla cupidigia (come hanno fatto alcuni, sull'autorità di Giovanni XII 6) è rassegnarsi al movente più turpe. Nils Runeberg propone il movente contrario: un ascetismo iperbolico e addirittura illimitato. L'asceta, per la maggior gloria di Dio, avvilisce e mortifica la carne; Giuda fece la stessa cosa con lo spirito. Rinunciò all'onore, al bene, alla pace, al regno dei cieli, come altri, meno eroicamente, rinunciano al piacere. Premeditò con lucidità terribile le sue colpe. L'adulterio partecipa della tenerezza e dell'abnegazione; l'omicidio, del coraggio; le profanazioni e la bestemmia, d'un certo fulgore satanico. Giuda scelse quelle colpe cui non visita alcuna virtù: l'abuso di fiducia (Giovanni XII 6) e la delazione. Agì con gigantesca umiltà; si stimò indegno d'essere buono. Paolo ha scritto: "Chi si gloria, si glorii nel Signore" (Ai Corinti I 31); Giuda cercò l'Inferno, perché la felicita del Signore gli bastava. Pensò che la felicità, come il bene, è un attributo divino, cui non debbono usurpare gli uomini.
Molti hanno scoperto, post factum, che le giustificabili premesse di Runeberg già prefigurano l'assurdità della conclusione e che Den hemlige Frälsaren è una semplice perversione o esasperazione di Kristus och Judas. Verso la fine del 1907 Runeberg terminò e rivide il testo manoscritto; quasi due anni passarono senza che lo desse alle stampe. Nell'ottobre 1909 il libro uscì con una prefazione (tepida fino all'enigmatico) dell'ebraista danese Erik Erfjord e con questa perfida epigrafe: "Nel mondo era, e il mondo fu fatto per lui, e il mondo non lo conobbe" (Giovanni I 10). Il tema generale non è complesso, ma la conclusione è mostruosa. Dio, argomenta Runeberg, s'abbassò alla condizione di uomo per la redenzione del genere umano; ci è permesso di pensare che il suo sacrificio fu perfetto, non invalidato o attenuato da omissioni. Limitare ciò che soffrì all'agonia d'un pomeriggio sulla croce, è bestemmia. Affermare che fu un uomo e che fu incapace di peccato, implica contraddizione: gli attributi di impeccabilitas e di humanitas non sono compatibili. Kemnitz ammette che il Redentore poté sentire fatica, freddo, turbamento, fame e sete; è anche lecito ammettere che poté peccare e perdersi. Il famoso passo: "Salirà come radice da terra arida; non v'è in lui forma, ne bellezza alcuna... Disprezzato come l'ultimo degli uomini; uomo di dolori, esperto in afflizioni" (Isaia LIII 2-3) è per molti una profezia del crocifisso, nell'ora della sua morte; per alcuni (per Hans Lassen Martensen, ad esempio) una confutazione della bellezza che per volgare consenso s'attribuisce a Cristo; per Runeberg, la puntuale profezia non d'un momento solo, ma di tutto l'atroce avvenire, nel tempo e nell'eternità, del Verbo fatto carne. Dio interamente si fece uomo, ma uomo fino all'infamia, uomo fino alla dannazione e all'abisso. Per salvarci, avrebbe potuto scegliere uno qualunque dei destini che tramano la perplessa rete della storia, avrebbe potuto essere Alessandro o Pitagora o Rurik o Gesù; scelse un destino infimo: fu Giuda.
Invano le librerie di Stoccolma e di Lund proposero questa rivelazione. Gli increduli la giudicarono, a priori, un insipido e laborioso gioco teologico; i teologi la disdegnarono. Runeberg intuì in questa indifferenza ecumenica una quasi miracolosa conferma. Dio ordinava quest'indifferenza; Dio non voleva che si propalasse sulla terra il suo terribile segreto. Runeberg comprese che l'ora non era giunta. Sentì che stavano convergendo su di lui antiche maledizioni divine; ricordò Elia e Mosè, che sulla montagna si coprirono il volto per non vedere Dio: Isaia, che atterrì quando i suoi occhi videro Colui la cui gloria riempie la terra; Saul, che restò cieco sulla via di Damasco; il rabbino Simeon ben Azal, che vide il Paradiso e morì; il famoso mago Giovanni da Viterbo, che impazzì quando poté vedere la Trinità; i Midrashim, che abominano gli empi che pronunciano il Shem Hamephorash, il Segreto Nome di Dio. Non era egli stesso, forse, colpevole di questo crimine oscuro? Non sarebbe questa la bestemmia contro lo Spirito, quella che non sarà perdonata (Matteo XII 31)? Valerio Sorano mori per aver divulgato l'occulto nome di Roma; quale infinito castigo sarebbe stato il suo, per aver scoperto e divulgato l'orrendo nome di Dio?
Ebbro d'insonnia e di vertiginosa dialettica, Nils Runeberg errò per le vie di Malmö, pregando a volte che gli fosse concessa la grazia di dividere l'Inferno col Redentore.
Morì della rottura d'un aneurisma, il primo marzo 1912. Gli eresiologi, forse, ne faranno cenno: aggiunse al concetto di Figlio, che sembrava esaurito, le complessità del male e della sventura.
Giob
LA BIBBIA non dice quando nacque Gesù, ma ci dà valide ragioni per concludere che non nacque in dicembre.
Consideriamo le condizioni climatiche di quel periodo dell’anno a Betleem, dove nacque Gesù. Chislev, il mese del calendario ebraico corrispondente a novembre/dicembre, era freddo e piovoso. Il mese successivo era tebet (dicembre/gennaio), quando si registravano le temperature più basse dell’anno, con occasionali nevicate sulle alture. Vediamo cosa dice la Bibbia a proposito del clima di quella regione.
Lo scrittore biblico Esdra indica che chislev era davvero un mese contrassegnato da clima freddo e piovoso. Dopo aver detto che una folla si era radunata a Gerusalemme “nel nono mese [chislev], il ventesimo giorno del mese”, Esdra riferisce che la gente stava “rabbrividendo a causa . . . dei rovesci di pioggia”. A proposito del clima di quel periodo dell’anno, la stessa gente radunata disse: “È la stagione dei rovesci di pioggia, e non è possibile restare fuori”. (Esdra 10:9, 13; Geremia 36:22) Sicuramente in quella parte del mondo i pastori non rimanevano all’aperto con i loro greggi in dicembre.
La Bibbia, però, riferisce che la notte in cui nacque Gesù i pastori stavano nei campi per badare ai greggi. Infatti lo scrittore biblico Luca spiega che in quel periodo vicino a Betleem i pastori “dimoravano all’aperto e di notte facevano la guardia ai loro greggi”. (Luca 2:8-12) Notate che i pastori non si limitavano ad andare in giro di giorno, ma dimoravano all’aperto. E tenevano i greggi nei campi la notte. Questa descrizione di vita all’aperto è compatibile con il clima freddo e piovoso di Betleem in dicembre? No davvero. Quindi le circostanze relative alla nascita di Gesù indicano che non nacque in dicembre.
La Parola di Dio dice esattamente quando Gesù morì, ma dà poche informazioni dirette sul periodo della sua nascita.


-Dizionario dell’Enciclopedia Cattolica, edizione 1941, voce: Natale: “Nei primissimi tempi della Chiesa non esisteva una festa del genere”.
-Nuova Enciclopedia Cattolica, voce: Il Natale e il suo ciclo: “Per inspiegabile che sembri, la data di nascita di Cristo non è nota. I Vangeli non indicano né il giorno né il mese”. Noi crediamo che sia possibile stabilire il mese se si riuscisse, attraverso la storia, a stabilire quando fu fatto il primo censimento sotto Quirino, mentre governava la Siria, e quanto durò (Luca 2:2). Ma quant’anche si potesse stabilire il giorno, il mese e l’anno, quale importanza può avere dal momento che si sa per certo che è vissuto? (Nota di Giob: sempre avendo fede che sia esistito, ovviamente.)
-L’Enciclopedia Americana, edizione 1944, afferma: “Il Natale … secondo molte fonti autorevoli, non veniva celebrato nei primi secoli della Chiesa cristiana, in quanto l’usanza cristiana in generale era quella di celebrare la morte delle persone più importanti, non il giorno della loro nascita … Una festa fu stabilita in memoria di questo evento [la nascita di Cristo] nel quarto secolo …Poiché il giorno esatto della nascita di Cristo non era noto, la Chiesa occidentale nel quinto secolo ordinò che la festa venisse celebrata per sempre nello stesso giorno dell’antica festa romana in onore della nascita del dio Sole”. (Nota di Giob: Non proprio il nostro stesso Dio)

Sta roba qua la trovate tranquillamente su internet e facendo ricerche voi stessi

sul giorno può darsi anche che fosse un 25, ma non proprio di dicembre.
OverLord
Giob davvero, scopri l'acqua calda. E' di dominio pubblico il fatto che il 25 Dicembre sia convenzione ohmy.gif
Degenerante
uei bisis, ci vai bene anche prete ma non diventare così!
http://www.youtube.com/watch?v=J6BntVK1mT8
bisis7
degenerante presto saremo così tutti te lo dico io... fa parte del processo della fine del mondo...secondo me..
Degenerante
non ho mai avuto l'occasione di domandarlo a un servo pionere dell'elevatissimo all'ennesima potenza, dunque ora che mi si presenta l'occasione vorrei che mi rispondesse lei don bisis: ma gli uomoni di chiesa si masturbano pure loro, magari consapevoli che lasciarsi andare a un male minore (svuotarsi le palle per intenderci) leverebbe dalle loro menti pensieri senz'altro più infausti? Oppure perseverano alla ricerca dell'autocontrollo? Lei riesce, se non sono indiscreto, a vincolare il frenetico istinto, o satana qualche volta muove come un sinistro burattinatio la sua mano?




crede che finirò negli inferi? OMO.png
OverLord
Firma.

http://www2.b3ta.com/mind-control/
Aldwyn
Non ho resistito
Giob
Sì, ma lo vuoi capire o no Overlord?
Gvullap
buonja anno ashushuashuashuashu
bisis7
degenerante dipende dal grado spirituale a cui arrivi chiaramente se vai avanti nel cammino di santità e PREGHI la tua candela brucia e si consuma e più si consuma più soffri fino a quando non muori, tuttavia la massima tentazione e quella della morte chi rifiuta di morire(per morire non intendo il suicidio intendo l'accettazione del dolore) rimane solo come dice il vangelo, non siamo cattolici se rifiutiamo il dolore ma epicurei

la tantezione della masturbazione e come qualsiasi altra tuttavia presenta delle giustificazioni come l'alimentazione il metabolismo

io nel cammino di ascesi sono anche riuscito a non masturbarmi per un pò ... mangiando di meno.. però le tentazioni che si presentano dopo sono sempre più dure è per questo che qualcuno torna indietro e preferisce come dici te un male minore a quello della tentazione successiva che piò essere molto più devastante.

in rapporto al dolore esistono 5 tipi di persone:

quelli che amano il dolore per amore di Gesù , tre volte nella luce

quelli che accettano il dolore 2 volte nella luce

quelli che desiderano il dolore 1 volta nella luce

poi ci sono i deboli che fuggono il dolore, che non riescono a compiere il bene nè il GRAN male

e poi ci sono quelli che odiano.

scegli tu Degenerante


Per overlord chi non muore diventa automaticamente assassino anche dei sui genitori e di se stesso. il seme che non muore rimane solo dice il vangelo!





OverLord
Quando ho parlato di non morire..? O_o'
Giob
Perché non vuoi morire Overlord?
OverLord
Ma io non vedo l'ora!
Dem-long
CITAZIONE(bisis7 @ 01 Jan 2012, 11:08) *
degenerante dipende dal grado spirituale a cui arrivi chiaramente se vai avanti nel cammino di santità e PREGHI la tua candela brucia e si consuma e più si consuma più soffri fino a quando non muori, tuttavia la massima tentazione e quella della morte chi rifiuta di morire(per morire non intendo il suicidio intendo l'accettazione del dolore) rimane solo come dice il vangelo, non siamo cattolici se rifiutiamo il dolore ma epicurei

la tantezione della masturbazione e come qualsiasi altra tuttavia presenta delle giustificazioni come l'alimentazione il metabolismo

io nel cammino di ascesi sono anche riuscito a non masturbarmi per un pò ... mangiando di meno.. però le tentazioni che si presentano dopo sono sempre più dure è per questo che qualcuno torna indietro e preferisce come dici te un male minore a quello della tentazione successiva che piò essere molto più devastante.

in rapporto al dolore esistono 5 tipi di persone:

quelli che amano il dolore per amore di Gesù , tre volte nella luce

quelli che accettano il dolore 2 volte nella luce

quelli che desiderano il dolore 1 volta nella luce

poi ci sono i deboli che fuggono il dolore, che non riescono a compiere il bene nè il GRAN male

e poi ci sono quelli che odiano.

scegli tu Degenerante


Per overlord chi non muore diventa automaticamente assassino anche dei sui genitori e di se stesso. il seme che non muore rimane solo dice il vangelo!


Link per approfondire l'argomento
bisis7
comunque buon anno !!! W Gesù e Maria ... anche se mi manderà all'inferno almeno l'esistenza me la sono goduta!
Giob
Scusa, tu non sei cattolico, sei un troll
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